Sotto ai Piedi Cosa C’è? – L’Antica Tecnica Della Riflessologia Plantare

Che bello poter raccontare di ciò che, con passione si fa’ ogni giorno. L’intento di questo mio intervento è incuriosirvi riguardo al segreto di questa tecnica così antica eppure così affascinante: la riflessologia plantare! “Sotto ai piedi cosa c’è?” qualcuno ha ironicamente risposto: “Le scarpe!”; il punto non sono le scarpe ma lo specchio del nostro corpo riflesso sotto ai nostri piedi. E perché massaggiare i piedi fa stare bene? E come è possibile che un massaggio al piede permetta alla mia schiena di stare meglio o al mio stomaco di ritrovare la sua naturale funzionalità? Proviamo a capirne qualcosa in più…

I piedi sono le nostre radici, sono il punto di contatto con le energie della terra, costituiscono la base su cui poggia tutta la nostra struttura corporea ma rappresentano anche lo specchio di noi, del nostro corpo fisico, funzionale, emozionale.  Nei piedi troviamo i punti di partenza dei riflessi nervosi in direzione dei differenti organi. Da ciò si evince che una stimolazione delle estremità inferiori può arrecare all’organismo un concreto beneficio. Da questa stimolazione, oltre all’azione di rilassamento, di depurazione e di riequilibrio possiamo ottenere un altrettanto favorevole risultato a livello emotivo correlato alla positività che il tatto e il contatto porta nella vita di ognuno di noi grazie a una maggiore produzione di endorfine da parte del sistema nervoso. 

Prima di addentrarci nella riflessologia plantare proviamo a comprendere cosa è: la riflessologia è una tecnica bio naturale non invasiva che agisce secondo il principio per cui ogni organo ha un suo punto corrispondente in altre zone del corpo che, opportunamente sollecitate, agiscono sull’organo stesso spingendolo a reagire con una risposta automatica e involontaria. Ogni organo sensoriale (occhi, naso, bocca, orecchie e pelle) ha il ruolo di fornire al corpo i dati provenienti dall’esterno e di rivelarne le condizioni dell’ambiente interno. Per quanto riguarda la pelle sono prevalentemente le mani, i piedi e il viso a mostrare lo stato interno del corpo. 

Tutto il nostro corpo è sede di riflessi nervosi ma esistono zone in cui questi riflessi sono maggiormente presenti e attivi: nella testa, nelle mani, nei piedi. 

In biologia la parola riflesso indica la risposta di un organo, un muscolo o una ghiandola ad uno stimolo portato dalla corrente energetica (a bassissimo voltaggio): sostanzialmente è la trasmissione tramite il sistema nervoso di un segnale che parte da un punto preciso e provoca una reazione in un altro punto. Attraverso la pressione esercitata su una terminazione nervosa il riflesso parte e arriva al cervello, con una conseguente azione sul corpo che va da un’azione ormonale alla stimolazione di una determinata funzione. L’argomento è molto complesso e ancora oggi, nonostante le ultime conquiste nel campo della neurobiologia, il funzionamento esatto di questi meccanismi rimane misterioso, ciò che è certo è che:

  • Nel nostro organismo da tutti gli organi interni partono linee energetiche che arrivano alla superficie corporea;
  • Tutto il corpo umano è sede di punti riflessi sui quali è possibile agire per alleviare dolori e tensioni ed esistono zone in cui le concentrazioni nervose sono più massicce: tra queste, appunto, in particolare i piedi;
  • Il dorso e la pianta del piede sono una mappa riflessa di tutto l’organismo;
  • I punti sono collegati tra loro da 10 meridiani energetici (che dividono il corpo in macro zone/corsie);
  • Nell’uomo esiste una carica di energia vitale che scorre attraverso questi canali (meridiani), ogni ostacolo, ogni interruzione che si crea nel fluire dell’energia costituisce la causa di un mutamento nell’equilibrio fisiologico e un pericolo per la sua funzionalità. 

La riflessologia plantare è quella parte della riflessologia che si occupa in particolar modo dei punti riflessi sui piedi. Queste zone riflesse sono localizzate sulla pianta e sul dorso dei piedi, oltre che lungo i lati esterno e interno e le loro posizioni seguono uno schema simile a quello del corpo. Con il massaggio di riflessologia plantare si stimolano tutti i punti corrispondenti agli organi del nostro corpo, incentivando così l’organismo a riattivare tutte le sue funzioni, e attenuando gli eventuali blocchi energetici che rendono faticoso il naturale fluire della nostra linfa vitale. 

Se guardiamo la mappa del piede ci accorgiamo che partendo dalla testa, che in corrispondenza si trova sugli alluci, il nostro corpo è ben dislocato su tutta la pianta del piede. Se proviamo ad avvicinare i nostri piedi, l’unione degli alluci è la nostra testa e partendo dal suo centro si possono tracciare dieci linee, cinque che attraverseranno tutta la parte destra e cinque che ne attraverseranno la parte sinistra e che troveranno il loro punto di arrivo finale o di partenza proprio sotto i nostri piedi.

Le varie mappe esistenti differiscono un po’ tra loro sulla localizzazione dei punti; questa differenza è dovuta alla scuola d’origine, più occidentale o più orientale, ma tutte sono concordi nella veduta generale del piede e cioè che gli organi e le singole parti del corpo si riflettono all’incirca nella stessa posizione in cui si trovano nel piede. In tutte le mappe troveremo, ad esempio, le zone riguardanti la testa sulle dita dei piedi mentre nella parte mediale (lungo i lati interni) si riscontrerà la schiena; l’incavo della pianta dei piedi ospiterà tutto l’apparato digerente e urinario, mentre sulle parti laterali (i lati esterni) troveremo gli arti superiori e i femori. L’esistenza dei “meridiani energetici” non è mai stata dimostrata sperimentalmente, sebbene sia stato riscontrato che con il massaggio riflessologico viene stimolata la produzione di endorfine.

Se andiamo indietro nel tempo scopriamo che la Riflessologia plantare ha una storia molto antica: i primi trattamenti realizzati massaggiando i piedi sono stati applicati in Cina e India nel 5000 a.C., dove si usavano terapie mediche utilizzanti la pressione delle dita per influenzare i campi energetici dell’organismo (agopuntura, digitopressione, shiatsu).

A testimoniare l’antichità di questa pratica è la “Tomba dei Medici” a Saqqara (Egitto, 2330 a.C. circa), dove sulle pareti è dipinta una scena di massaggio dei piedi e delle mani. La pratica venne esportata in occidente grazie al famoso medico greco Ippocrate che insegnò ai discepoli il massaggio ai piedi. 

Furono diversi i medici che compirono studi e ricerche su questa metodica, ma è soltanto all’inizio del nostro secolo che il Dott .William Fitzgerald di Middletown (USA, 1872- 1940), specialista in otorinolaringoiatria, affermò che esercitando una pressione su certi punti del corpo era possibile evitare l’uso della cocaina che a quei tempi veniva usata come anestetico; egli realizzò una vera e propria mappa delle zone del piede e il suo metodo venne nominato come “terapia zonale” e si incentrava sulla pressione effettuata sia con le mani sia con altri strumenti. Il corpo venne diviso in dieci zone, dagli alluci sino alla testa, lungo le quali scorre l’energia.  

Contemporaneamente, in Italia, il Neurologo (e docente presso l’Università degli studi di Roma dal 1910 al 1939), Giuseppe Calligaris (1876 – 1944) (e il Dottor Nicola Gentile) affermò che: “L’essere umano è costituito da corpo, mente e anima. Questa triplice essenza è riflessa sulla sua pelle”.

Giuseppe Calligaris scoprì, nel 1928, che la stimolazione o la «carica» (come egli era solito dire) della linea assiale di un dito o di una linea interdigitale provoca, in ogni individuo, sempre lo stesso riflesso fisico e, contemporaneamente, genera un sentimento sempre della stessa specie. Dopo breve tempo, trovò che la carica di una delle linee provoca, oltre al riflesso cutaneo-psichico, anche iperestesia in un determinato viscere, ossia il riflesso cutaneo-viscerale-psichico. Cioè sostanzialmente scoprì la presenza di recettori nervosi nelle mani e nei piedi e scoprì che a quei recettori corrispondevano specifici organi del corpo e specifiche emozioni. Pertanto premendo un punto nel piede se ne provocava nel paziente la stessa reazione emotiva. 

Le ricerche di Fitzgerald e Calligaris mostrano due differenti approcci verso la riflessologia plantare: l’uno riprende i principi della medicina tradizionale cinese (agopuntura) e l’altro attinge a studi scientifici sui quali si basa la medicina convenzionale occidentale (digitopressione). 

Tali ricerche hanno rappresentato la base su cui si sono andate via via sviluppando le successive sperimentazioni che, arrivando ai giorni nostri, hanno condotto ad affermare che la riflessologia è molto utile nel trattamento preventivo e di supporto di quasi tutte le malattie compresi gli stati di stress e stanchezza avendo come principale beneficio quello di portare una immediata sensazione di rilassamento grazie al rilascio di endorfine da parte del sistema nervoso date soprattutto dal beneficio del contatto “pelle a pelle”.  

A ciò sono stati affiancati i benefici relativi all’attenuazione degli effetti collaterali dati dalla somministrazione di radio e chemioterapia nel paziente oncologico. 

Secondo i sostenitori di questa tecnica complementare, la riflessologia può essere usata come metodo d’indagine energetica e per prevenire e risolvere molti tipi di disturbi.

La riflessologia stimola infatti la naturale autoguarigione del corpo stesso non fermandosi solo al sopprimere i sintomi, ma riportando l’intero organismo ad uno stato di equilibrio ed armonia; per ottenere ciò occorre la partecipazione attiva della persona interessata che dovrà diventare consapevole del suo stile di vita e di porre dei cambiamenti dove necessita. Questa tecnica non ha controindicazioni in nessun caso: possono farsi trattare i neonati come le persone anziane, le persone sane come i malati gravi ed ecco perché può essere applicata a qualsiasi fascia d’età mostrandone indistintamente i suoi benefici.

Il trattamento consiste in un massaggio del piede: alcune zone potranno risultare dolenti altre potranno dare solletico, altre ancora piacere. Man mano che si procederà con il massaggio tali zone diventeranno sempre meno sensibili; questo assestamento coinciderà con un miglioramento dello stato di benessere generale.

Secondo i resoconti dei riflessologi, come risultato ai trattamenti, le persone trovano giovamento sia sul piano fisico che su quello emotivo. Questo sarebbe dovuto al fatto che, stimolando l’autoguarigione, l’organismo si libera dalle tossine, inoltre considerando la persona nella sua interezza di mente, corpo e spirito, e quindi lavorando su tutti e tre questi piani, la persona incomincerebbe ad abbandonare i supporti adottati per poter convivere con il disturbo, trovandosi così di fronte alla vera causa (disarmonia emotiva) del problema che li ha condotti all’attuale stato fisico (disarmonia fisica). 

L’inclusione del trattamento riflessogeno nei protocolli terapeutici ospedalieri è sempre più frequente, soprattutto per quanto attiene al settore delle cure palliative e alle terapie post-operatorie. L’associazione Energia e Benessere® a.p.s. applica la riflessologia plantare sui pazienti colpiti da patologia cancerosa al fine di attenuare gli effetti collaterali dei trattamenti farmacologici e, non è da dimenticare la sensazione del “prendersi cura” di cui la persona beneficia. Grazie a tali trattamenti le persone ne riferiscono sollievo riguardo agli effetti collaterali delle terapie radio e chemioterapiche. L’operato della nostra associazione è vivo anche all’interno della struttura del Charitas di Modena in cui la riflessologia plantare applicata alle persone affette da media e grave disabilità ne ha dato un sollievo fisico e alcune strutture nel territorio modenese (Aquilone, Villa Sabbatini, Pisano). 

La riflessologia plantare non porta solo ad un sollievo fisico ma anche benefici a livello emotivo. Nella nostra esperienza come volontari abbiamo potuto constatare ciò sia all’interno delle strutture in cui tutt’ora operiamo sia all’interno della comunità minorile femminile “La coccinella” del gruppo CEIS di Modena. 

L’obiettivo della nostra associazione è quello di poter portare tale tecniche a sostegno di più persone possibili ed è per questo che stiamo cercando nuove collaborazioni con enti e strutture che aprano le loro porte alla meravigliosità di tale tecnica.

Le cose da raccontare riguardo ai piedi ed alla riflessologia plantare sono davvero tante e portare questa tecnica nella vita di tutti i giorni rappresenta per me una crescita costante. 

È un mondo estremamente affascinante ed in continua evoluzione e che mi permette di sorprendermi ogni volta di quanto tenere fra le mani i piedi di una persona richieda un passo indietro, una capacità di ascolto ed umiltà che voglio conservare e portare sempre con me.

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